Città di Velluto 2013
Edizione 2013 : Storie di terra, arti e mestieri
Questa nuova edizione di “Città di Velluto” vuol riservare un po’ d’attenzione anche a al "dietro le quinte" della società di quel tempo. Accanto ad eleganti dame e gentiluomini, fanno la loro comparsa
anche i popolani, il gruppo sociale così spesso dimenticato ma senza il quale qualsiasi sviluppo economico non avrebbe potuto avere luogo. Dietro la ricchezza dei mercanti e lo sfarzo dei saloni affrescati nei palazzi barocchi, nei filatoi dove si produce il velluto che per due secoli rende famosa e ricca Ala, c’è la gente comune: la fatica paziente delle donne che accudiscono e nutrono i bachi, uomini che si piegano per lunghe ore sui telai, i lavoranti, spesso bambini, che controllano i “varghi”, e ancora l’operosità dei mestieri più umili e tradizionali, in campagna, nel bosco, nei piccoli commerci.
A loro e al loro legame con la terra è dedicata l’edizione 2013. “Storie di terra, arti e mestieri” quindi, terra come elemento che compone il paesaggio – giardini e orti, campagne e terrazzamenti -, terra anche come luogo di appartenenza, legame con valori, tradizioni e mestieri.
Sotto galleria fotografica 2013
A fianco filmato del gran finale edizione 2013 Ala Città di Velluto.
Spettacolo piromusicale, dove la musica della Banda Sociale di Ala è accompagnata da fuochi barocchi ed effetti di luce affascinanti e spettacolari, con lo sfondo l'imponente chiesa Parrocchiale di S.M. Assunta
A fianco filmato di un estratto della recita "L'osteria della Veceta" storia semiseria di amore, lavoro e contrabbando.
Cortile di via Zigatteria, video di Paolo Deimichei
“L’osteria della Veceta” in questo rifugio montano si fanno incontri particolari: dagli zingari ai contrabbandieri...